• Ossie Clark e Celia Birtwell, la coppia che ha disegnato la moda degli Anni Sessanta dopo la minigonna e prima del punk Ossie-Clark-e-Celia-Birtwell

    Dopo il Museo del Tessuto di Prato, adesso la mostra dedicata al duo creativo inglese è ospitata dalla Fondazione Sozzani a Milano fino al 16 aprile 2023

    Dal 1965 al 1974 il cosiddetto “fashion duo” di creativi Ossie Clark e Celia Birtwell è stato il riferimento nella Swinging London con il loro stile inconfondibile Flower Power, nel periodo compreso tra la minigonna di Mary Quant e il movimento punk sovversivo di Malcolm MacLaren e Vivienne Westwood. A loro è dedicata la mostra Mr & Mrs Clark, Ossie Clark e Celia Birtwell, Fashion and Prints 1965-74 allestita fino al 16 aprile 2023 alla Fondazione Sozzani, in Corso Como 10 a Milano, che l’ha progettata in collaborazione Museo del Tessuto di Prato, che l’ha condivisa fino a metà gennaio del 2023.

    L’allestimento espositivo, curato da Arianna Sarti, regala un’immersione in uno stile creativo che unisce arte e moda. Il talento nel disegno di Clelia Birtwell, che svilluppava stampe ispirate alla natura e alle avanguardie stilistiche, unito all’abilità di Ossie Clark nei tagli e nella modellistica, ha dato vita ad abiti sensuali e femminili fatti di crêpes, seta e chiffon che hanno conquistato il jet-set internazionale e la scena musicale dell’epoca. Da Brigitte Bardot a Liz Taylor, fino a Verushka, tutti erano affascinati dalla loro moda. Mick Jagger, Brian Jones, Keith Richards, Jimi Hendrix, Marianne Faithfull, Anita Pallenberg, Eric Clapton, George Harrison, Bianca Jagger e Marisa Berenson sono solo alcuni che hanno indossato le creazioni del sodalizio creativo. 

    Geometrie stilizzate, bouquet floreali e pattern ispirati al mondo dell'arte (dagli arazzi medievali ai Ballet Russes alle avanguardie e pointillisme) valorizzano creazioni fluide e colorate e dal taglio slanciato che lasciavano intravedere il décolleté tra movimenti sensuali e giochi di trasparenze. Mentre i disegni di Clelia Birtwell incarnavano un nuovo e audace modo di vivere, Ossie è stato anche il primo stilista a ripensare l'idea di "occasione": per lui gli abiti da sera potevano essere indossati di giorno e viceversa, mentre con il suo chiffon trasparente ha inventato il “nude look”.

    Realizzati nel periodo di massima notorietà della coppia di creativi, il percorso espositivo propone 40 abiti iconici, 10 abiti di carta, 7 taccuini che permettono di comprendere il metodo creativo della coppia, più disegni inediti, servizi fotografici realizzati dai più famosi fotografi di moda e pubblicati sulle riviste del periodo fino a video di performance e sfilate che vedono protagoniste le loro creazioni.

    La moda che ha definito un’epoca in un libro

    Al duo creativo è dedicato anche un libro curato da Federico Poletti: Mr & Mrs Clark Ossie and Celia Birtwell | Fashion and Prints di Silvana Editoriale Il volume racconta il contesto e l’evoluzione dei due artisti con una selezione abiti, tessuti, disegni fino a oggi mai pubblicati, testimonianze video, foto ed editoriali d’epoca. «Celia Birtwell e Ossie Clark Clark fanno parte delle coppie celebri dove non si potrà̀ mai dire dove finiva la creatività̀ di uno e iniziava quella dell’altro. Gli abiti Botticelliani dell’uno e le stampe oniriche dell’altra hanno vissuto insieme una complicità̀ che ha dato vita a una rivoluzione del vestire e una magia che ha definito un’era della moda», scrive Carla Sozzani nella prefazione.

    Nel volume c’è anche il contributo della giornalista e saggista Renata Molho, che mette in luce gli aspetti più sperimentali della sua produzione, che hanno ispirato più o meno consapevolmente numerosi stilisti. «Il tailleur pantaloni al femminile anticipa “Le Smoking” di Yves Saint Laurent del 1966». «Era stato acquistato da Quorum a Londra nel 1965 e portato a Parigi da alcuni collaboratori di Yves», racconta la storica della moda Judith Watt in un’intervista. «Non sto dicendo che Saint Laurent l’abbia rubato - precisa - ma di certo ne ha tratto ispirazione». 

    Breve ma ricco di spunti il testo della giornalista di moda inglese Suzy Menkes. «La giovane coppia ha prodotto immagini per una società̀ in rapida evoluzione, creando un nuovo epicentro del design nella zona ovest di Londra. Proprio la zona di Portobello Road era il luogo dove la “generazione giovanile” stava iniziando a seminare e a crescere».

     

    Sfogliando il libro si leggono anche le considerazioni di Amanda Lear che rievoca così l’amico e lo stilista: «Ossie è stato un rivoluzionario perché́ in controtendenza. Mentre tutti utilizzavano i tessuti acrilici e sintetici appena scoperti, lui giocava con crêpe, seta e chiffon. Mentre tutti guardavano al futuro, lui si ispirava al passato, reiventandolo. Le sue creazioni mettevano a proprio agio e, al tempo stesso, erano creative e seducenti. Gli Anni Sessanta, con Sofia Loren, erano l’epoca dei corsetti che ti strizzavano la vita e sottolineavano le forme. Gli abiti di Ossie Clark erano al contrario “liberi”, leggeri, giocati sulle trasparenze e mai volgari».

francesca marotta

 

Francesca Marotta: giornalista di moda e beauty, curiosa, sognatrice, anticonformista. Amo l’Italia, l’arte, le esperienze, gli stili di vita, il design... da wow!