• Antonello da Messina to the Poldi Pezzoli Museum Antonello da Messina to the Poldi Pezzoli Museum

    Before plunging into the rooms of the Palazzo Reale and getting lost in admiring the 19 works by Antonello da Messina in the exhibition dedicated to him (until Jume 2, 2019), I suggest going to the Poldi Pezzoli Museum first. Here, in the golden Salore there is the reading Virgin, donated by Luciana Forti, daughter of the patron entrepreneur Mino.

    It is not just a face, a white veil that alludes to marriage, a prayer book, two angels that hold a crown of precious stones studded with pearls, precious stones and lilies. Observing it becomes an interactive experience. The Virgin was reading, something interrupted her reading, she partially raised her eyes, but did not look at us. And this is very intriguing: it forces us to look at it. It becomes a precious and fascinating experience, short but very long moments, which allows you to get close, to become familiar with the beauty created by one of the most mysterious, enigmatic and skilled painters of all time.

  • Art is a fantastic adventure Art is a fantastic adventure

    From the caves of Lescaux to the pyramids of the Egyptians, passing through the Greek and Roman temples, up to Botticelli, Leonardo, Michelangelo, Raphael, and the Impressionists. Discovering and appreciating art also becomes fun with Artonauti, the new album of figurines that gradually reveals frescoes, paintings, sculptures that mark the development of the most fascinating discipline there is.

    There are not only figurines, but scattered among the 64 pages of the collection divided into 28 illustrations and 65 works of art, there are also anecdotes, curiosities and 20 quizzes and riddles plus 2 pages of games.

    And then there is the game in the game: each sachet contains 5 stickers and a Twin Card, one of the 25 pairs that, once put together, give shape to a work of art. With these the boys can have fun with the memory game, trying to recompose the couples after having mixed them with all the others.
    The idea and the project of Artonauti were developed by Daniela Re, teacher, cultural mediator and expert in cognitive rehabilitation, and Marco Tatarella, for many years at the head of a publishing house that deals with art books and architecture, periodicals of music and editorial services.
    Together they founded Wizart, a non-profit social enterprise, which together with Artonauti won the fourth edition of the Fondazione Cariplo Cultural Innovation.

  • Capelli e donne di oggi e nella storia dell’arte Capelli e donne nella storia dell’arte

    Osservando i colori, i tagli e le forme delle acconciature viste sfilare sulle passerelle della moda per l’autunno/inverno 2019 si trovano (e ritrovano) riferimenti a icone appartenenti alla storia dell’arte. “Nel beauty e nella moda, spesso le ispirazioni, gli spunti e le idee arrivano proprio dai ritratti femminili, armoniosi e proporzionati, creati da un pittore o da una pittrice a partire dal Rinascimento” dice Monica Coppola, direttore artistico Aldo Coppola. Fu questo, in particolare, un periodo culturale e artistico di grandi cambiamenti, florido e dinamico che influenzò ogni aspetto dell’esistenza. Anche il ruolo della donna subì una svolta e, grazie a figure leggendarie come Lucrezia Borgia e a Caterina de’ Medici, poté occuparsi degli affari e di politica anche in assenza del marito. Ma questa è un’altra storia... Ecco, dunque, una selezione di nuovi spunti di stile per i capelli visti sulle passerelle che attingono dall’ingegno dei creativi del passato e dalle loro muse.

    Rosso: lo stile inafferrabile

    Deliziose e intriganti, le rosse trasmettono sempre qualcosa d’inafferrabile. Che strega e cattura immediatamente l’attenzione. Lo sa bene chi apprezza le dichiarazioni d’amore per le teste fiammanti dei Preraffaelliti. Che danno l’impressione di essere modello di riferimento dell’acconciatura vista da Louis Vuitton, con la chioma leonina fulva, appariscente, cotonata e bombata. Questo dipinto si chiama “Aurelia - L’Amante di Fazio” (1863-73) olio su tavola di mogano di Dante Gabriel Rossetti, uno dei 7 fondatori della corrente nata come ribellione all’arte accademica britannica dell’epoca. La modella, che divenne moglie dell’autore, incarnava l’idea di bellezza del movimento che dà il titolo al percorso espositivo (tanto che fu definita “musa preraffaellita per antonomasia”). Si chiamava Elizabeth Eleanor Siddal, più conosciuta con il diminutivo di Lizzy o Lizzie. Anche lei era pittrice e, a detta dei critici, era più abile del marito… I due erano anime affini, e vissero un amore leggendario.

    Aereo, impalpabile, luminoso: il biondo irlandese visto da Miu Miu e richiama immediatamente alla memoria il dipinto a tempera Nascita di Venere (1482-1485) di Sandro Botticelli. Opera iconica del Rinascimento italiano, rappresenta un ideale universale di bellezza femminile. L'artista si è ispirato a Simonetta Vespucci, nobildonna di origini liguri, che visse alla corte dei Medici, considerata la più bella donna del mondo allora conosciuto.

    Lo sfacciato rosso Tiziano di Balenciaga sembra quello della Ragazza in verde (1931) con i boccoli fiammanti color biondo-rame metallico, un olio su compensato di Tamara de Lempicka, icona eclettica, emancipata, curiosa e ribelle dell’Art Déco dallo stile avanguardistico. Il quadro suscitò molte critiche perché era giudicata sconveniente, sia perché ricorda le la tensione erotica percepita tra la modella e la pittrice.

    Visioni bionde

    Il raccolto biondo di Antonio Marras, con una capigliatura morbida ai lati del viso, con le lunghezze fermate in una sorta di banana bombata sulla nuca, ha la stessa forma dell’acconciatura della protagonista di “Conversione della Maddalena” (1660) di Artemisia Gentileschi. Alla figura biblica, che altri artisti hanno rappresentato più che altro come cortigiana, l’artista costantemente, impegnata nella lotta contro i pregiudizi, restituisce dignità. Lei stessa fu vittima chiacchiere e di dileggio, e faticò molto per affermarsi nell’ambiente della pittura, in quel tempo dominato esclusivamente dagli uomini.

    Gli chignon impeccabili, che svelano e rivelano i lineamenti del viso, accompagnati con da ricciolini posizionati ad arte sulla fronte delle donne di Burberry trasmettono l’idea dell’inevitabile evoluzione contemporanea di “Ritratto di Dama” (1470 circa) di Piero del Pollaiolo. Quando si parla di bellezza femminile nel mondo dell’arte non è possibile non citare questo dipinto. La protagonista ha un incarnato diafano e il collo lunghissimo, valorizzato dal raccolto a crocchia sulla nuca, decorato con magnifici gioielli tempestati di perle e di rubini, con cordoncini di seta che trattengono un magnifico e fragile velo di organza impalpabile che copre le orecchie. L’autore prediligeva ritrarre le sue modelle di profilo, con il busto appena ruotato: uno stratagemma che le rendeva imponenti senza alterare la purezza dei lineamenti.

    Lunga e ondulata, luminosa e garbata. La testa bionda vista da Marc Jacobs è riconducibile alla “Dama con liocorno” (1505-1506) un olio su tavola di Raffaello Sanzio. E’ uno dei dipinti più conosciuti dell’artista e raffigura una giovane deliziosa e leggiadra con il volto completamente svelato dai boccoli posizionati ad arte sulle lunghezze con piccoli riccioli che decorano i lati della fronte e le guance riscaldate da un leggero rossore.

    Tanti modi di dire bruno

    Il castano visto da Celine ricorda il “Ritratto di Jeanne Hébuterne” (1917). Uno dei quadri più noti di Amedeo Modigliani, e che ritrae la fidanzata più giovane di lui di quattordici anni. Soprannominata “noix de coco” per via della chioma striata di fili rossicci, era una pittrice consapevole e dalla forte personalità: sfidò la famiglia di stampo patriarcale e si iscrisse all’Accademia di Belle Arti, scegliendo di vivere da bohémien piuttosto che seguire i rigidi precetti familiari.

    La cascata di ricciolini che svelano il collo delle modelle di MSGM ricorda proprio “Giuditta I” (1901) di Gustav Klimt, considerata la sublime metafora del potere di seduzione femminile. Soggetto dell’olio su tela è la storia biblica che vede la protagonista tagliare la testa di Olofene per bloccare l’assedio della sua città. La modella è Adele Bloch-Bauer, donna della borghesia viennese dotata di una brillante intelligenza, che le ha permesso di imparare il francese da autodidatta e di frequentare corsi di cultura classici e di filosofia. Ma non le fu permesso di frequentare l’università, in un periodo storico in cui gli studi superiori erano preclusi alle donne.

    I ricciolini bruni sfilati sulla passerella di Dolce & Gabbana propongono la sensualità intrigante di una contemporanea “Gioconda”, o “Monna Lisa” di Leonardo da Vinci (1503-1514). Dipinto celebre ed enigmatico, leggendario, conserva un alone di mistero per via di quello sguardo ironico e di quel sorriso appena accennato che ha ispirato (e continua a ispirare) numerose congetture sul suo significato. L’unica certezza è che non si può fare a meno di ammirarla.

    Il caschetto liscio pennellato di colore a contrasto visto da Prada porta immediatamente alla memoria quello del dipinto “Ritratto di Dora Maar“ (1938) di Pablo Picasso. La fotografa (collaborò con Man Ray e fu una sua modella), poetessa e pittrice, era un’intellettuale, schierata dalla parte dei diseredati, molto impegnata politicamente. Quando incontrò il pittore spagnolo ne divenne subito l’amante. Aveva una personalità forte e determinata, e influenzò il pittore spagnolo a usare la sua arte come arma politica.

    Silver plated, che passione

    Le teste candide viste da Balmain sembrano la copia del celebre “Blondie” (1981) di Andy Warhol. Si tratta di un inchiostro acrilico e serigrafico su tela che ritrae Debbie Harry, una delle figure di spicco della scena new wave e punk di New York, tra la fine degli Anni Settanta e l’inizio degli Anni Ottanta. La cantante, carismatica e indipendente (non ha mai voluto sposarsi), riuscì a ritagliarsi uno spazio importante nel mondo del rock che era quasi esclusivamente maschile.

    Amazzoni metropolitane

    I dreads laccati e le treccine sofisticate delle acconciature di Giorgio Armani fanno pensare al celebre olio su tela “Io e i miei pappagalli” (1941) di Frida Kahlo, un autoritratto che la rappresenta in perfetta simbiosi con la sua natura selvaggia, autentica. Il portamento regale dell’artista, che ha fatto di se stessa la propria arte, lo sguardo fiero e le trecce composte trasmettono consapevolezza e audacia. Una delle letture sulla simbologia di questo quadro fa riferimento alle mitologiche Amazzoni greche, donne guerriere indomite e coraggiose. Proprio come lei.
    Una curiosità: l’artista messicana usava i suoi capelli per trasmettere messaggi. Ne è un esempio “L’Autoritratto con treccia” (1941), che forma un circuito infinito, metafora dell’eterno scorrere del tempo.

     

     

  • Classic contemporary Classic Contemporary

    Del bello ideale
    Fondazione Carriero, Milan - until 10 February 2019

    A journey to the discovery of the 57-year career of a pioneer of Italian conceptual contemporary art, Giulio Paolini, who crosses harmoniously the rooms of Casa Parravicini, a historic fifteenth-century palace, one of the oldest and most fascinating in Milan.

    Curated by Francesco Stocchi with the collaboration of the same author, and the interesting scenographic interventions of Margherita Palli, the exhibition succeeds in revealing the sources of inspiration and entering the fulcrum of the artist's poetics.

    Accomplice of the realization of this goal is precisely the exhibition path, structured as a real and compelling investigation, divided into three well-defined nuclei: the portrait and the autoritrato (with the author absent); On the surface (line, perspective, horizon, tautology) and One of two (the myth and the classic).

    The succession of columns, statues and plaster casts reduced in fragments are not only the sources of inspiration of the artist, but also classical finds that extrapolated from their original context are able to express a new interpretation of the present.

    There is an interesting note: the Foundation also offers educational events dedicated to children aged 5 to 3 years, and their families, with the guidance of a museum education expert.

     

    In the picture Portrait of the artist as a model, 1989. Pencil on canvas upside down on the wall and plaster cast.

  • Divina at Milan Fashion Week Divina at Milan Fashion Week

    Palazzo Giureconsulti, Milan - 18 and 19 September 2019

    This year's edition of Mad Mood celebrates the happy woman of her soft forms with a picture on large blockboard, painted with enamel and brushstrokes of magnet, entitled: Divina. "I love to paint the female body, enhancing femininity", says the author Luna Berlusconi. "It is the subject that more than any other inspires me. What I try to convey in my Nudes, so far the most substantial series of my production, is sensuality: with this word I don't mean the perfection proposed by advertisements and magazines, but an energy that comes from within, a security that makes any woman unique and beautiful. The forms of my Divine are a cry, which invites us to leave stereotypes behind and to seek beauty within ourselves ".

  • Italian fashion shots Italian fashion shots

    Bob Krieger Imagine
    Palazzo Morando, Milan - Until June 30, 2019

    Artistic fashion photography has always been committed to capturing the seduction given off by a fashion item, often worn by fascinating models with great appeal. Not many people succeed in capturing the soul of a suit and its wearer in a single click. In this Bob Krieger succeeds very well. And to witness its (vast) production between the Sixties and Nineties of the last century, Palazzo Morando organized an exhibition itinerary that excites and surprises for the quantity of faces and clothes able to tell the fashion world of the time, that the author managed to capture and give us thanks to his personal approach to the camera and the protagonists of his shots: "My relationship with stylists was not one of abuse, I always looked after his talent," he said.

     

    Photo: Valentino 1969 by Bob Krieger

  • L’anno di Leonardo da Vinci è iniziato all’Ambrosiana L’anno di Leonardo da Vinci è iniziato all’Ambrosiana

    I segreti del Codice Atlantico. Leonardo all’Ambrosiana
    Prima Parte
    Veneranda Biblioteca Ambrosiana – Fino al 17 marzo 2019

    Le celebrazioni per l’anno di Leonardo alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana sono già iniziate lo scorso anno. Per l’esattezza il 18 dicembre 2018 con un percorso espositivo appassionante, che durerà per tutto il 2019, in un crescendo di iniziative decisamente interessanti.
    La prima tappa di questa avvincente mostra a lungo termine è la rassegna I segreti del Codice Atlantico. Leonardo all’Ambrosiana incentrata sui preziosi fogli che conservano i disegni più affascinanti che il Genio elaborò con la perizia artistica che universalmente gli è riconosciuta.

    Il Codice Atlantico giunse alla Biblioteca Ambrosiana nel 1637 come dono del conte Galeazzo Arconati, esponente della migliore aristocrazia milanese. Si tratta di una stupefacente raccolta di 1119 fogli autografi per un totale di circa 1750 disegni. Il nome “atlantico” non indica il contenuto del codice, bensì il formato delle grandi pagine (che servivano normalmente per confezionare gli atlanti) su cui erano stati incollati i fogli per meglio conservarli e tutelarli da possibili dispersioni.

    Il Codice Atlantico è la collezione leonardiana più importante e completa al mondo; in esso si mescolano tutte le discipline coltivate dal grande genio di Vinci dagli anni giovanili fino a poco prima della morte: l’architettura e l’idraulica, la medicina e l’ottica, la meccanica e l’urbanistica, la geometria e l’astronomia, l’anatomia e le diverse arti figurative. Notevoli sono i progetti di macchine semoventi, di armi sempre più sofisticate, di ingranaggi e di congegni, dei quali Leonardo ha lasciato stupendi disegni che spesso diventano vere e proprie opere d’arte.

    Ecco le date delle tappe successive.
    La seconda parte – dal 19 marzo al 16 giugno 2019 – proporrà alcuni progetti per macchine belliche, ma si concentrerà in modo particolare sugli studi d’ingegneria civile: congegni idraulici, macchine per corde, per l’attività tessile, per la produzione di strumenti meccanici, punzonatrici e girarrosti automatici.

    La terza rassegna, Leonardo in Francia. Disegni di epoca francese dal Codice Atlantico, dal 18 giugno al 15 settembre 2019, curata da Pietro C. Marani, approfondirà gli ultimi anni di attività del maestro, attraverso una selezione di 23 fogli dal Codice Atlantico databili al soggiorno francese di Leonardo, presso la corte di Francesco I.

    L’anno leonardiano alla Biblioteca Ambrosiana termina con la mostra Leonardo e il suo lascito: gli artisti e le tecniche, curata da Benedetta Spadaccini, in programma dal 17 settembre 2018 al 12 gennaio 2020, dedicata ai disegni realizzati da Leonardo e dagli artisti della sua cerchia.

  • L’arte è un’avventura fantastica L’arte è un’avventura fantastica

    Dalle grotte di Lescaux alle piramidi degli Egizi, passando per i templi Greci e Romani, fino ad arrivare a Botticelli, Leonardo, Michelangelo, Raffaello, agli Impressionisti. Scoprire e apprezzare l’arte diventa anche un divertimento con Artonauti, il nuovo album di figurine che svela gradualmente affreschi, dipinti, sculture che scandiscono lo sviluppo della materia più affascinante che ci sia.

    Non ci sono soltanto le figurine, ma disseminati tra le 64 pagine della raccolta articolata in 28 illustrazioni e 65 opere d’arte, ci sono anche aneddoti, curiosità e 20 tra quiz e indovinelli più 2 pagine di giochi.

    E poi c’è il gioco nel gioco: ogni bustina contiene 5 figurine e una Twin Card, una delle 25 coppie che, una volta accostate, danno forma a un’opera d’arte. Con queste i ragazzi possono divertirsi con il gioco della memoria, cercando di ricomporre le coppie dopo averle mescolate a tutte le altre.

    L’idea e il progetto di Artonauti sono stati sviluppati da Daniela Re, insegnante, mediatrice culturale ed esperta in riabilitazione cognitiva, e Marco Tatarella, da molti anni alla guida di una casa editrice che si occupa di libri d’arte e architettura, di periodici di musica e di servizi editoriali.
    Insieme hanno fondato Wizart, un’impresa sociale no profit, che con Artonauti ha vinto la quarta edizione del bando Innovazione Culturale di Fondazione Cariplo.

    Artonauti è un neologismo: una sintesi tra le parole arte e astronauti, e per i due ideatori serve per identificare un viaggio avventuroso. Proprio come quelli fantastici degli argonauti, personaggi epici e leggendari.

    Questo progetto si basa su tre principi fondamentali: l’arte può essere alla portata di tutti; il gioco analogico come quello di un album di figurine rappresenta lo strumento didattico più valido ed efficace per i bambini; infine arte e creatività svolgono un ruolo fondamentale per lo sviluppo evolutivo dei bambini.
    Numerosi studi dimostrano, infatti, che questa disciplina contribuisce a sviluppare le capacità espressive, il ragionamento logico, matematico e linguistico. Leggendo i più importanti esperti nel campo evolutivo si scopre l’importanza di avvicinare i bambini alle opere artistiche fin dalla più tenera età. Maria Montessori pensava che la cultura fosse assorbita dal bambino attraverso esperienze individuali in un ambiente ricco di occasioni, di scoperta e di lavoro. Bruno Munari sosteneva che invece di lunghe spiegazioni è preferibile far vedere come si fa attraverso “azioni-gioco”, perché con il gioco il bambino partecipa attivamente, al contrario se ascolta si distrae. Loris Malaguzzi, ideatore del metodo Reggio Emilia, elaborò la teoria secondo la quale l’apprendimento è un processo “auto-costruttivo”, cioè il frutto dell’attività dei bambini stessi.

  • La magia rivelata La magia rivelata

    Dopo numerose peripezie che lo hanno visto girovagare dal 1610 tra l’Italia e la Francia, per poi approdare definitivamente alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano dove oggi è conservato, dopo quattro anni di lavoro accurato e intenso è giunto al termine il restauro del Cartone preparatorio della Scuola di Atene di Raffaello Sanzio. Una composizione immensa, magica, rivelata, che toglie il fiato. Anche se l’opera è nota come Scuola di Atene, il titolo corretto è La Filosofia è ha un grandissimo valore artistico e storico.
    “Il cartone preparatoriio per la scuola di Atene rappresenta un unicum nella storia dell’arte. Non solo è l’unico cartone preparatorio rinascimentale di queste dimensioni, giunto pressoché integro fino ai giorni nostri, ma rappresenta il culmine del processo ideativo di Raffaello (Urbino 1483 – Roma 1520) per una delle opere simbolo del Rinascimento italiano: l’affresco della Scuola di Atene nella Stanza della Segnatura in Vaticano commissionati all’artista da Papa Giulio II”, dichiara in una nota Maurizio Michelozzi, che ha diretto e coordinato il restauro su progetto di allestimento di Stefano Boeri Architetti.

    Fondazione Fiera Milano, partner ufficiale della Veneranda Biblioteca Ambrosiana per il biennio 2018-2019, contribuirà a sostenere le attività promozionali del Cartone di Raffaello, completamente restaurato, così come quelle di valorizzazione del patrimonio leonardesco dell’Istituzione, realizzate in occasione del V Centenario della morte del genio fiorentino.
    L’intervento è stato interamente sostenuto dal contributo della società RaMo, per volontà del fondatore Giuseppe Rabolini.
    Il Cartone è stato inserito in una nuova teca, realizzata dalla società Goppion, che si compone di un imponente lastra di vetro protettivo.
    A completare l’allestimento, saranno presenti, inoltre, apparati didattici e informativi, che illustreranno la storia, la tecnica e il restauro di questo capolavoro ed elementi unici di arredo realizzati da Riva 1920 su progetto di Stefano Boeri Architetti.
    Gli strumenti multimediali e interattivi, a supporto del visitatore, sono stati realizzati da OLO creative farm.

     

  • La protesta visiva di Banksy La protesta visiva di Banksy

    A Visual Protest. The art of Banksy
    Mudec, Milano – fino al 14 aprile 2019

    Un autore misterioso e affascinante, capace di scatenare una vera e propria caccia alle sue opere (e alle sue denunce visuali) quando si sparge la voce che è arrivato in città. E sì, perché da New York al muro che separa la Cisgiordania allo stato d’Israele, a Napoli, il tocco di Banksy ha raggiunto (presumibilmente nottetempo e al riparo da occhi indiscreti) gli edifici delle principali metropoli di tutto il mondo. Con messaggi che sono un’esplicita e mordace provocazione nei confronti dell’arroganza del sistema e del potere, del conformismo, della guerra, del consumismo, della povertà e della condizione umana. Come lo stesso autore ha dichiarato: “Un muro è una grande arma. E’ una delle cose peggiori con cui colpire qualcuno”.

    Al geniale street artist inglese è dedicata la mostra che apre oggi a Milano al Mudec: The art of Banksy. A visual protest. Curata da Gianni Mercurio, raccoglie circa 80 lavori tra dipinti, sculture e stampe accompagnati da oggetti, fotografie e video che raccontano il percorso artistico di un mito la cui identità continua a essere anonima. Naturalmente, questa mostra non è autorizzata dall’autore…

    Considerato all’unanimità un grande comunicatore, Banksy accentua il contenuto dei messaggi politici e sociali in maniera esplicita, spostando il messaggio dalla forma al contenuto.
    Il percorso espositivo al Mudec permette di leggere e comprendere strategie, senso e obiettivi dei messaggi e la cifra stilistica dell’autore clandestino più pungente ed efficiente. Non dimentichiamo, infatti, che, da autentico esponente della guerrilla art, ha affinato la tecnica dello stencil con il duplice scopo di poter eseguire i lavori illegali con una notevole velocità.

    Pittore, pittrice, un collettivo di artisti. Ma anche un pazzo, un genio, un ribelle e un abile calcolatore. Al di là delle derinizioni, Banksy piace e attrae. “Le sue opere sono piene di immagini metaforiche che trascendono le barriere linguistiche”, dice di lui Shepard Fairey, noto street artist americano. “Le immagini sono divertenti e brillanti, eppure talmente semplici e accessibili: anche se i bambini di 6 anni non hanno la minima idea di cosa sia un conflitto culturale, non avranno alcun problema a riconoscere che c’è qualcosa che non quadra quando vedono la Monna Lisa, un celebre murale, che impugna un lanciafiamme”.

  • Lo slancio verso il futuro su una tela Lo slancio verso il futuro su una tela

    Giacomo Balla. Genio Futurista
    Gallerie d’Italia, Sede Museale Intesa Sanpaolo, Milano – Fino al 12 maggio 2019

    Il mito della velocità, del dinamismo sviluppati con i colori a olio della bandiera italiana su una tela di 257 cm x 381 cm. Trovarsi davanti a questa monumentale opera intitolata Il Genio Futurista, che fa parte della Collezione Biagiotti, significa avere l’opportunità vedere dal vivo un’opera che ha sancito la diffusione in tutta Europa di una corrente artistica e ideologica che ha aperto la strada alle avanguardie internazionali.
    Esposto per la prima volta a Parigi nel 1925 all’Exposition des Arts décoratifs moderne, questo arazzo ha una composizione prismatica incentrata sulla figura di un uomo con la testa a stella, e viene considerato un omaggio a Tommaso Marinetti inventore del Futurismo, un nuovo concetto di arte, non più intesa come semplice rappresentazione, ma come azione concreta sul mondo, che nei temi affrontati si traduce in un inno alla modernità, al progresso ed incarna la visione ottimista e progressista di inizio secolo.
    L’arazzo Il Genio Futurista è la rappresentazione precisa e riassuntiva di un processo geniale che porta l’artista alla coscienza dei rapporti dinamici dell’universo, a rappresentarli come forme e colori puri, avanguardia non solo di forme, ma anche e soprattutto di intuizioni intellettuali, di dimensioni che superano il visibile e danno corpo all’invisibile, come affermava lo stesso autore.

    Le geometrie e i colori vivi de Il Genio Futuristaha generato grafismi sofisticati e artistici su tessuti pregiati che Laura Biagiotti ha proposto nella nuova collezione per la primavera estate 2019. In questa immagine Lavinia e Laura Biagiotti, mitica e indimenticata anima creatrice della griffe, davanti al prezioso arazzo.

  • Milan imagined by the Genius Milan imagined by the Genius

    Leonardo & Warhol The Genius Experience
    Crypt of San Sepolcro, Milan - Until June 30, 2019

    A particularly engaging multimedia show, curated by Giuseppe Frangi, comes to life at the Sottofedericiana room of the Pinacoteca Ambrosiana. The images that chase each other on the ceilings, walls and floor guide to the discovery of Milan lived, designed and, above all, imagined by Leonardo da Vinci. To complete this experience, at the back of the venue is The Last Supper by Andy Warhol, which represents the interpretation of Leonardo's Last Supper by the father of Pop Art. The itinerary ends in the Crypt of the Church of San Sepolcro, a place where the Italian genius was very close and that in a map of the Codex Atlanticus indicated as the true center of the Lombard capital.

     

  • Milano immaginata da un Genio Milano immaginata da un Genio

    Leonardo & Warhol The Genius Experience
    Cripta di San Sepolcro, Milano – Fino al 30 giugno 2019

    Uno show multimediale particolarmente coinvolgente, e curato da Giuseppe Frangi, prende vita alla sala Sottofedericiana della Pinacoteca Ambrosiana. Le immagini che si rincorrono su soffitti, pareti e pavimento guida alla scoperta della Milano vissuta, disegnata e, soprattutto, immaginata da Leonardo da Vinci. A completare questa esperienza, in fondo al locale c’è The Last Supper di Andy Warhol, che rappresenta l’interpretazione del Cenacolo leonardesco del padre della Pop Art. Il percorso si conclude nella Cripta della Chiesa del San Sepolcro, luogo cui il genio italiano era molto legato e che in una mappa del Codex Atlanticus indicava come il vero centro del capoluogo lombardo.

  • Mona Lisa's no limits gaze Mona Lisa's no limits gaze

    Hieratic, touched, dramatic... but also, one might say, imploring, enigmatic, tragic, ironic... Monna Lisa's gaze has always expressed what we all wanted and, if necessary, desired, destined to the use of any form of creativity...

    It is surely a look that, in capturing countless other glances, has projected itself beyond every imaginable limit. And the Louvre, which is its legitimate guardian, has always done everything to enhance its intensity and fame... An expressive intensity, it must be said, that the subtle brush stroke of a genius, Leonardo da Vinci, he has realistically rendered in every minimal its anatomical part.

    And, of course, the technique of oil has made the transparencies of an eye that can formally be renaissance and whose gaze harmoniously merges with the passage, also "beyond all limits" in its extension, even more fluid. Today we discuss whether it is appropriate to restore the Gioconda... I believe that no one will ever remove that age-old patina of dirt, which in any case is there to strengthen the mystery, because nobody has ever dared to take something from the famous lady. If anything, it has always been intended to add "matter", so that this look can continue to talk to us endless times.
    By Feliciano Marotta, art teacher

  • Reality and its torments Reality and its torments

    Frida Kahlo. Beyond the myth
    Mudec, Milan - Until 1 June 2018

    Paintings, videos, photographs and phrases follow one another in the rooms hosting the exhibition dedicated to the Mexican artist. The exhibition path leaves the usual patterns and also the vision of the link between the works of Frida Kahlo with her personal history, with the traffic accident that causes the spine to break at 18, forcing her to bed in the company of her painting.
    Get lost in his ruthless paintings, see her move safely in unpublished videos, look at the pictures that portray her (beautiful) and Diego Rivera (an immense man, painter of murals and his intermittent companion) scattered in a rather complex inter, means making a intimate and total immersion in one of the greatest artists of the twentieth century.
    And better understand the technical skills of a woman proud of being Mexican, who collected her hair and wore her clothes according to the most ancient traditions of her land, which has never changed the shape of the eyebrows and has never dreamed of removing the mustache.
    An independent woman, politically engaged but also fragile and out of every cliché, as she herself declared "They considered me a surrealist but it is not true. I've never painted dreams. What I pictured was my reality ".
    The Woman, The Earth, Politics and Pain are the themes that mark the exhibition the result of six years of research, and made possible by the curator Diego Sileo in Mexico, and by unpublished documents found in the archive of Casa Azul (the Blue House), in the center of Coyoacàn, a suburb of Mexico city, where painter was born and lived.

  • The magic revealed The magic revealed

    After numerous vicissitudes that saw him wandering from 1610 between Italy and France to then finally arrive at the Pinacoteca Ambrosiana in Milan where today it is preserved, after four years of careful and intense work the restoration of the preparatory Carton of the School of Athens by Raffaello Sanzio has come to an end. An immense, magical, revealed composition that takes your breath away. Although the work is known as the School of Athens, the correct title is The Philosophy is has great artistic and historical value.
    "The preparatory carton for the Athens school is unique in the history of art. Not only is it the only Renaissance preparatory cartoon of this size, almost complete until nowadays, but it represents the culmination of the ideational process of Raphael (Urbino 1483 - Rome 1520) for one of the works symbol of the Italian Renaissance: the fresco of School of Athens in the Stanza della Segnatura in the Vatican commissioned to the artist by Pope Julius II ”, declares Maurizio Michelozzi in a note, who directed and coordinated the restoration on a design by Stefano Boeri Architetti.

  • The momentum towards the future on a canvas The momentum towards the future on a canvas

    Giacomo Balla. The Futuristic genius
    Galleries of Italy, Intesa Sanpaolo Museum, Milan - Until 12 May 2019

    The myth of speed, of dynamism developed with the oil colors of the Italian flag on a canvas of 257 cm x 381 cm. Being in front of this monumental work called The Futurist Genius, which is part of the Biagiotti Collection, means having the opportunity to see live a work that has sanctioned the spread throughout Europe of an artistic and ideological current that has paved the way for the avant-gardes International.
    Exhibited for the first time in Paris in 1925 at the Exposition des Arts décoratifs moderne, this tapestry has a prismatic composition centered on the figure of a man with a star-shaped head, and is considered a tribute to Tommaso Marinetti, inventor of Futurism, a new concept of art, no longer understood as a mere representation, but as a concrete action on the world, which in the themes addressed translates into a hymn to modernity, to progress and embodies the optimistic and progressive vision of the beginning of the century.
    The Futuristic Genius tapestry is the precise and summary representation of a brilliant process that brings the artist to the consciousness of the dynamic relationships of the universe, to represent them as pure shapes and colors, avant-garde not only of forms, but also and above all of intellectual intuitions , of dimensions that exceed the visible and give body to the invisible, as the author himself stated.

    The geometries and vivid colors of Il Genio Futurista have generated sophisticated and artistic graphic elements on fine fabrics that Laura Biagiotti has proposed in the new collection for spring/summer 2019. In this image Lavinia and Laura Biagiotti, mythical and unforgettable creator soul of the brand, in front of the precious tapestry.

     

  • The year of Leonardo da Vinci started with the Ambrosiana The year of Leonardo da Vinci started with the Ambrosiana

    The secrets of the Atlantic Code. Leonardo at the Ambrosiana
    First part
    Veneranda Biblioteca Ambrosiana - Until March 17, 2019

    The celebrations for the year of Leonardo at the Veneranda Biblioteca Ambrosiana have already begun last year. To be exact on December 18, 2018 with an exciting exhibition itinerary, which will last throughout 2019, in a crescendo of very interesting initiatives.
    The first stage of this compelling long-term exhibition is the The Secrets of the Atlantic Code. Leonardo all'Ambrosiana focused on the precious sheets that preserve the most fascinating drawings that the genius elaborated with the artistic expertise that is universally recognized.

    The Codex Atlanticus arrived at the Biblioteca Ambrosiana in 1637 as a gift from Count Galeazzo Arconati, an exponent of the best Milanese aristocracy. This is an amazing collection of 1119 autograph sheets for a total of about 1750 drawings. The name "atlantic" does not indicate the content of the code, but the format of the large pages (which were normally used to make atlases) on which the sheets were glued to better preserve them and protect them from possible dispersions.

    The Codex Atlanticus is the most important and complete Leonardian collection in the world; in it are mixed all the disciplines cultivated by the great genius of Vinci from the young years until just before death: architecture and plumbing, medicine and optics, mechanics and urban planning, geometry and the astronomy, anatomy and the various visual arts. Noteworthy are the projects of self-propelled machines, of increasingly sophisticated weapons, of gears and devices, of which Leonardo has left wonderful designs that often become real works of art.

    Here are the dates of the next stages.
    The second part - from March 19 to June 16, 2019 - will propose some projects for war machines, but will focus in particular on civil engineering studies: hydraulic devices, rope machines, for textile activities, for the production of instruments mechanical, punching machines and automatic roasters.

    The third review, Leonardo in France. Drawings of the French period from the Codex Atlanticus, from 18 June to 15 September 2019, edited by Pietro C. Marani, will deepen the last years of the master's activity, through a selection of 23 sheets from the Atlantic Codex datable to the French stay of Leonardo, at the court of Francesco I.

    Leonardo's year at the Biblioteca Ambrosiana ends with the exhibition Leonardo and his legacy: the artists and the techniques, curated by Benedetta Spadaccini, scheduled from 17 September 2018 to 12 January 2020, dedicated to the drawings made by Leonardo and the artists of his circle.

francesca marotta

 

Francesca Marotta: giornalista di moda e beauty, curiosa, sognatrice, anticonformista. Amo l’Italia, l’arte, le esperienze, gli stili di vita, il design... da wow!