• Does diabetes affect eye health? Does diabetes affect eye health?

    "From the data presented by the World Health Organization are increasing cases of diabetes, diseases often accompanied by serious complications that affect the health of the eye, or the maculopathy and diabetic retinopathy. It is, respectively, a degeneration that prevents seeing the details of an image, and damage to the blood vessels of the photosensitive tissue of the eye, precisely the retina ", explains Giulio Maria Modorati, an ophthalmologist in charge of the Centro Occhio Secco of the San Raffaele Hospital in Milan and the Uveiti Center in Milan. Let's not forget that among the most serious and frequent complications of diabetes there is just diabetic retinopathy, one of the main causes of low vision (in the photos above, the first manifestations of the difficulty to see distinctly the images) and blindness, especially in those aged that is, those between the ages of 20 and 65 who live in industrialized countries.

    "In light of these data", says Lucio Buratto, scientific director of the Ambrosian Ophthalmic Center, "information and above all diagnostics action on the whole territory becomes fundamental. For this reason, together with Francesco Bandello, professor of ophthalmology of the Vita and Salute University of San Raffaele, a targeted initiative was prepared: the Month of the Prevention of the net and diabetic maculopathy, which for the entire month of February 2019 will make available 25 centers of excellence throughout Italy for free visits and diagnoses on diabetic maculopathy and retinopathy. It is an initiative that has had the patronage of the Ministry of Health".

    Technology will play a key role during the prevention campaign, and there are numerous cutting-edge tools that will help, but will not replace, the doctors in the diagnosis of these diseases.

    The US Food and Drug Administration approved a diagnostic device based on artificial intelligence. The software is called IDx-DR and, thanks to an algorithm, is able to detect a form of eye disease by simply viewing retina photos taken with a special camera, which are then transferred to a computer.

    New generation tools in the ocular field also come from Google. The US company offering online services has launched the DeepMind Health project, which is able to process millions of medical information in minutes, speeding up healthcare processes. The initiative, which began in 2016 with a collaboration with the Moorfields Eye Hospital in London.
    Also Google, together with Novartis, is working on the possibility of creating contact lenses that can monitor blood glucose levels. Thanks to microsensors, microchips and miniaturized devices, the lenses would be able to do their job through tearing: the tears would actually flow over them and a chip would send the data to a remote computer. The prototype of these smart contact lenses was presented in January 2014 and will be released on the market in five years.

  • Il diabete compromette la salute degli occhi Il diabete compromette la salute degli occhi

    “Dai dati presentati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono in aumento i casi di diabete, patologie spesso accompagnate da complicanze gravi che riguardano proprio la salute degli occhi, ovvero la maculopatia e la retinopatia diabetica. Si tratta, rispettivanente, di una degenerazione che impedisce di vedere i particolari di un’immagine, e di un danno ai vasi sanguigni del tessuto fotosensibile dell’occhio, la retina appunto”, spiega Giulio Maria Modorati, oftalmologo responsabile del Centro Occhio Secco dell’Ospedale San Raffaele di Milano e del Centro Uveiti Milano.

    Non dimentichiamo che tra le complicanze più gravi e frequenti del diabete c'è proprio la retinopatia diabetica, una malattia da non trascurare perchè è tra le principali cause di ipovisione (nelle foto qui sopra, le prime manifestazioni della difficoltà a vedere distintamente le immagini) e di cecità, soprattutto tra i 20 e i 65 anni.

    Di fronte a questa realtà il Centro Ambrosiano Oftalmico, in collaborazione con l’Ospedale San Raffaele di Milano, ha commissionato all’agenzia AstraRicerche un sondaggio nazionale nel mese di settembre di quest’anno con lo scopo sondare le conoscenze su due delle più gravi complicanze del diabete.

    L’indagine, che ha interessato 1.052 persone 50-70enni, fa emergere un livello di conoscenza decisamente basso, soprattutto per quanto riguarda i comportamenti di prevenzione, e una totale ignoranza sulla necessità di fare diagnosi precoci sia per la maculopatia sia per la retinopatia diabetica.

    “Alla luce di questi dati”, dice Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico, “diventa fondamentale un’azione di informazione e soprattutto di diagnosti su tutto il territorio. Per questo, insieme con Francesco Bandello, ordinario di oftalmologia dell’Università Vita e Salute del San Raffaele, è stata preparata un’iniziativa mirata: il Mese della Prevenzione della retino e maculopatia diabetica, che per tutto il mese di febbraio 2019 metterà a disposizione 25 centri di eccellenza in tutta Italia per visite e diagnosi gratuite sulla maculopatia e retinopatia diabetiche. E’ un’iniziativa che ha avuto il patrocinio del Ministero della Salute”.
    Un aiuto dalla tecnologia

    La tecnologia avrà un ruolo chiave durante la campagna di prevenzione, e sono numerosi gli strumenti all’avanguardia che aiuteranno, ma non sostituiranno, i medici nella diagnosi di queste malattie.

    Un supporto prezioso arriverà dall’intelligenza artificiale, spesso indicata con l’acronimo AL (Artificial Intelligence), ovvero dall’abilità di un sistema tecnologico di risolvere problemi o svolgere compiti e attività tipici dell’uomo. Computer sempre più potenti e la possibilità di avere enormi quantità di dati hanno reso possibile la creazione di software molto elaborati. Alcuni di questi prodigi e innovazioni fanno già parte della nostra vita, per esempio gli assistenti virtuali degli smartphone, come Siri, o i sistemi che consigliano che libro acquistare o film vedere in base ai nostri comportamenti.

    Software intelligenti che imparano dall'esperienza e sviluppano autonomamente la capacità di risolvere problemi che stanno introducendo importanti trasformazioni in medicina, uno dei campi di applicazione dell'intelligenza artificiale più interessanti: aiuteranno sempre più i medici a raccogliere, analizzare e organizzare i dati clinici, fare diagnosi precoci, pianificare trattamenti e trovare le migliori soluzioni per i pazienti.

    La Food and Drug Administration statunitense ha approvato un dispositivo di diagnostica basato proprio sull’intelligenza artificiale. Il softwar si chiama IDx-DR e, grazie a un algoritmo, è in grado di rilevare una forma di malattia oculare visionando semplicemente le foto della retina scattate con una speciale macchina fotografica, che sono poi trasferite su un computer. L'algoritmo quindi valuta se l'immagine caricata ha una qualità sufficiente per ottenere un risultato e poi analizza le immagini per determinare se il paziente ha o non ha la retinopatia diabetica.
    In uno studio clinico che ha utilizzato più di 900 immagini, IDx-DR ha rilevato correttamente la retinopatia in circa l'87% dei casi, e potrebbe correttamente identificare coloro che non hanno avuto la malattia in circa il 90% dei casi.

    Strumenti di nuova generazione nel campo oculare arrivano anche da Google. L’azienda statunitense che offre servizi online, ha lanciato il progetto DeepMind Health, che è in grado di processare milioni di informazioni mediche in pochi minuti, velocizzando i processi sanitari, che siano di natura clinica, come l’archiviazione delle cartelle, ma soprattutto di screening diagnostici. L’iniziativa, che ha preso avvio nel 2016 con una collaborazione con il Moorfields Eye Hospital di Londra, consiste nell’analizzare un milione di scansioni di coerenza ottica (OCT, l’esame fondamentale per individuare la maculopatia) di migliaia di pazienti, per sviluppare un algoritmo di apprendimento automatico in grado di individuare i segni di particolari patologie oculari quali degenerazione maculare legata all’età e retinopatia diabetica.

    Sempre Google, insieme alla Novartis, sta lavorando alla possibilità di creare lenti a contatto che possano monitorare il livello di glucosio nel sangue. Una scoperta fondamentale e utilissima per tutti coloro che soffrono di diabete. Grazie a microsensori, microchip e dispositivi miniaturizzati, le lenti riuscirebbero a fare il loro lavoro attraverso la lacrimazione: le lacrime scorrerebbero infatti sopra di esse e un chip invierebbe i dati ad un computer remoto. Lenti a contatto che riescono a controllare la glicemia migliorerebbero di gran lunga la vita di chi soffre di diabete: i pazienti non sarebbero infatti più costretti a continui prelievi di sangue perché le lenti a contatto monitorerebbero in maniera continua e poco invasiva, avvertendo immediatamente il soggetto se i livelli di glicemia non sono nella norma. Il prototipo di queste smart contact lens è stato presentato a gennaio del 2014 e sarà immesso sul mercato tra cinque anni.

     

francesca marotta

 

Francesca Marotta: giornalista di moda e beauty, curiosa, sognatrice, anticonformista. Amo l’Italia, l’arte, le esperienze, gli stili di vita, il design... da wow!